Sciacallo vs Giraffa - due modalità comunicative a confronto
Il 21 giugno è il giorno mondiale della giraffa, l’animale scelto da Rosenberg come simbolo della “Comunicazione non violenta” per via del suo enorme cuore. Ne approfittiamo per condividere questa infografica che riassume i quattro passi fondamentali per comunicare usando il “Linguaggio Giraffa”: un linguaggio empatico e non giudicante che Rosenberg contrappone all’aggressivo “Linguaggio Sciacallo”.

- Sciacallo: Non mi hai mandato i file con le nuove linee guida: sei sempre il solito ritardatario!
- Giraffa: Ho ricevuto giovedì i file che avevi detto sarebbero stati pronti per martedì.
- Sciacallo: Non mi sono sentito rispettato... Io sono qui per lavorare, non per aspettare i tuoi comodi.
- Giraffa: Ero in ansia e mi sono bloccato: non sapevo se aspettare o portarmi avanti con il prossimo progetto.
- Sciacallo: Con te non si riesce mai a programmare niente. Lavorare così è impossibile.
- Giraffa: Io ho bisogno di programmare il lavoro per gestire al meglio il mio tempo.
- Sciacallo: La prossima volta che consegni in ritardo lo dico al capo e ci pensa lui a risolvere il problema.
- Giraffa: Quando ti accorgi che non puoi terminare entro la scadenza prevista, puoi avvertirmi un giorno prima?
Passo 1: Osserva i fatti oggettivi
Attieniti alla descrizione dei fatti così come sono. Evita le interpretazioni e i giudizi sulle persone, sulle loro intenzioni o sulle loro presunte caratteristiche.
Passo 2: Esprimi i tuoi sentimenti
Cerca di capire cosa stai provando ed esercitati per affinare la capacità di parlare dei tuoi sentimenti senza qualificarli come il risultato delle azioni altrui.
Passo 3: Esprimi i tuoi bisogni
I sentimenti che ti fanno sentire a disagio sono “messaggi” dei bisogni che hai, ma ai quali non stai dando voce o ascolto. Indaga i tuoi bisogni e prova a spiegarli agli altri.
Passo 4: Formula una richiesta
Quella che stai per fare è una richiesta concreta e realizzabile? Si rivolge a una persona specifica? é espressa in forma positiva? Lascia al destinario una vera scelta?